Secondo le ultime dichiarazioni di Roberto Speranza, ministro della salute in Italia, per il vaccino Covid si procederà alla distribuzione di massa nel 2021, dopo che i controlli dell’Ema sulle sperimentazioni più avanzate daranno esito positivo. Un’affermazione che per molti italiani risuona come un patto di pace con il 2020, uno spiraglio di luce che metterà fine all’emergenza sanitaria mondiale di questi ultimi mesi. E come previsto, il nostro ministro della salute conferma con orgoglio che in questi ultimi mesi l’Italia ha mantenuto rapporti costanti con tutti i maggiori rappresentanti del G7, mettendo da parte gli schieramenti politici talvolta contrapposti, soprattutto con il ministro della salute statunitense. Un vero e proprio percorso che ha dato vita a relazioni costruttive sulle quali investire e sperare per un futuro di pace e collaborazione.
Distribuzione di massa del vaccino Covid, le scelte difficili del Governo per il 2021
Intervistato a Mezz’ora in più su Rai3, Speranza ha sottolineato il lavoro svolto dalla compagine politica italiana, unita e risoluta nella difficile lotta contro il Coronavirus, indipendentemente dai colori del partito e dalle diverse ideologie. Un impegno che ha dato vita ad una sintonia di intenti che parte dal presidente del Consiglio Conte e investe tutti i ministri. Ne è prova l’ultimo DPCM che è stato condiviso e firmato dall’intero governo senza punti di contrasto, con coraggio e decisione.
Un’affermazione decisa quella del ministro della salute, che ha sottolineato quanto sia stato difficile prendere provvedimenti drastici in questo periodo, assumendosi il rischio delle decisioni e dell’impopolarità dell’opinione pubblica, che spesso vede con diffidenza i provvedimenti di restrizione. Nelle parole di Speranza, emerge un’esortazione agli italiani a cambiare mentalità, un invito a prendere coscienza che il nostro Paese sta affrontando un periodo difficile proprio come a marzo e che il pericolo è ancora incombente dappertutto. Proprio come a marzo, infatti, l’Italia deve essere responsabilee prendere decisioni ragionevoli, anche se talvolta impopolari. Questo significa che non solo le zone rosse, ma anche le aree gialle e verdi sono a forte rischio pandemia e l’unica strategia per invertire la curva dei contagi, è quella di limitare pesantemente le relazioni sociali. Solo tale presa di coscienza, unitamente alla distribuzione di massa del Vaccino Covid nel 2021, potrà portare un vento nuovo nel nostro Paese, riportando l’equilibrio sanitario degli anni passati.
Distribuzione di massa del Vaccino Covid e responsabilità individuale
Secondo Speranza, anche se in questi mesi sono state emesse numerose ordinanze dei ministri, dei diversi presidenti di regione, oltre che dei sindaci e delle varie autorità locali, ciò che ha davvero fatto la differenza è stato il comportamento individuale. Un atteggiamento di responsabilità che si è avvertito soprattutto nei mesi di marzo e giugno e che ha avuto un indebolimento nel periodo estivo, da luglio a settembre. Nonostante gli interventi legislativi, infatti, nulla può essere più importante che una presa di coscienza che il pericolo è ancora incombente e non vi possono essere lassismi di sorta. Continuando la sua intervista, il ministro della salute sostiene che non possiamo sapere quello che ci riserverà il futuro nelle prossime giornate e non abbiamo consapevolezza del momento in cui tutto questo finirà, ma per esperienza sappiamo che solo mettendo in campo le giuste strategie possiamo ottenere risultati decisivi. E i risultati possiamo ottenerli esclusivamente con un comportamento adeguato delle persone, attraverso la limitazione della vita sociale e la successiva e inevitabile distribuzione di massa del vaccino Covid nel prossimo anno.
I dati della pandemia e la corretta informazione sulla distribuzione del vaccino
Un’altra questione che va approfondita, secondo il ministro Speranza, riguarda l’esattezza dei dati divulgati dalle Regioni sulla diffusione del coronavirus. Contro l’accusa dell’opinione pubblica che ritiene tali dati non corretti e incompleti, Roberto Speranza difende il lavoro e la serietà di tutte le istituzioni, confermando l’esattezza di tutti i dati riportati.
Nonostante ciò, ha garantito che l’ente preposto alla diffusione delle informazioni è in fase di verifica, approfondimento e controllo delle dichiarazioni rese. Si tratta, infatti, di informazioni fondamentali che danno vita alla valutazione dello stato di rischio di ogni Regione, in considerazione dei 21 criteri legislativi, che vengono integrati con gli scenari inseriti nell’indice Rt. Dati precisi e attendibili che alimentano il database dell’Iss e sulla base dei quali vengono firmate le sue ordinanze. Un lavoro complesso ma repentino, che deve portare risultati rapidi e decisivi, in attesa di una prossima distribuzione del vaccino Covid su tutto il territorio nazionale.