A lavoro si passa la maggior parte della giornata è quindi fondamentale trovarsi bene e svolgere una professione che ci renda felici. I lavoratori felici sono i più produttivi risultando quindi un win-win per le aziende.
Quali sono i fattori che determinano la felicità sul posto di lavoro?
Contrariamente a quello che si pensala retribuzione non è né l’unico fattore da tenere in considerazione per garantire la felicità sul posto di lavoro, né il più importante.
Un ruolo importante gioca sicuramente l’attitudine personale: alcuni si annoiano in lavori di back office senza interazione con il cliente mentre per altri la costante interazione con il pubblico può essere fattore di stress, c’è chi si sente a suo agio in ruoli impegnativi o di responsabilità mentre altri possono sentirsi schiacciati.
A prescindere però dalle preferenze personali ci sono delle professioni che in media rendono maggiormente felici come conferma Carola Adami, co-fondatrice di Adami & Associati, società italiana di ricerca, selezione e sviluppo delle risorse umane afferma «ci sono dei lavori che, in media, permettono di raggiungere una maggiore felicità rispetto ad altri. Per diversi motivi: per la gratificazione quotidiana di svolgere un compito importante, per la possibilità di imparare ogni giorno qualcosa di nuovo, per l’opportunità di conoscere sempre nuove persone, e via dicendo.Un censimento governativo fatto alcuni anni fa in Gran Bretagna, per esempio, ha rilevato che tra le professioni che regalano maggiore gioia primeggiano quelle religiose, con frati e suore ad avere il maggior grado di felicità dal proprio lavoro. Lo stesso studio inseriva tra i mestieri che assicurano un più alto livello di gioia anche i dirigenti, i segretari, i medici e gli agricoltori», continua Adami «Un’indagine di Bloomberg Work Wise ci dice per esempio che negli Stati Uniti il lavoro che rende più felici è quello dei vigili del fuoco, i quali sono seguiti quanto a soddisfazione dagli operatori di macchine pesanti, dai pediatri e dai docenti di comunicazione, per finire con i professionisti di counseling che si occupano di disagi sociali e psicologici. Appare quindi chiaro quanto possa essere importante lavorare in un campo che permette di aiutare concretamente il prossimo ogni giorno».
Tra le chiavi per essere felici sul luogo di lavoro ci sono infatti il senso di uno scopo, svolgere un lavoro utile, l’engagement ovvero il livello di coinvolgimento nel lavoro, la resilienza cioè la capacità delle persone di adattarsi al cambiamento e il rispetto quando si lavora in un ambiente dove si valorizza l’empatia e le persone vengono trattate con rispetto e dignità.
Fonte: ComunicatiStampa.net