Morto Gigi Proietti nel giorno del suo 80esimo compleanno

2 Novembre 1940 – 2 Novembre 2020 Gigi Proietti ci lascia con un colpo di scena proprio il giorno del suo 80esimo compleanno, una data sulla quale ha sempre ironizzato per la coincidenza con la festa dei defunti. Ricoverato a Villa Margherita da diversi giorni per problemi cardiaci, ci ha lasciato nelle prime ore del mattino inondato di messaggi di auguri cominciati ad arrivare già dalla sera precedente.

Esponente di spicco della romanità e attore eccellente dai mille volti, se ne va uno dei grandi del teatro italiano.

Chi era Gigi Proietti?

Nato il 2 Novembre 1940 in via Giulia a Roma, Luigi vive con la famiglia in diversi quartieri, dal Tufello all’Alberone. Proprio tra gli alloggi popolari del Tufello, racconta di aver imparato cos’è la romanità. In piazza degli Euganei, nel cuore del Tufello, gli verrà infatti dedicata una targa. Da piccolo frequentava l’oratorio dove comincia a mostrare talento per la rappresentazione e la musica. Dopo la maturità classica presso il liceo ginnasio “Augusto”, si laurea in giurisprudenza alla Sapienza su consiglio del padre, convinto dell’importanza di avere “un pezzo di carta”. Durante gli anni dell’università comincia a cantare nei locali e conosce l’attuale moglie Sagitta Alter, un’ex guida turistica svedese con la quale convive dal 1962 e dalla quale ha avuto due figlie, Susanna e Carlotta anch’esse nel mondo dello spettacolo.

In quegli anni entra a far parte della scuola di teatro CUT (Centro Teatrale Universitario), diretta da Giancarlo Cobelli, insieme ad Anna Mazzamauro e decide di dedicarsi al teatro.

Gli esordi teatrali

Per i primi anni recita in opere impegnate del teatro d’avanguardia e nel 1970 accetta di sostituire Modugno nella commedia musicale Alleluja Brava Gente al teatro Sistina. Nel 1976 arriva il successo che lo consacra come grande attore di teatro con lo spettacolo A me gli occhi, please al Teatro Tenda e che si può considerare un esperimento dove Proietti mescola il teatro d’avanguardia con quello più leggero in uno spettacolo dove l’attore si interrogava sui mezzi e sul significato della sua professione in maniera ironica. E’ in quell’occasione che conosce Eduardo De Filippo che era rimasto colpito dallo spettacolo.

Nel 1978 prende in gestione il Brancaccio dove crea la sua scuola di recitazione, il Laboratorio di Esercitazioni Sceniche, dal quale sono usciti Francesca Reggiani, Enrico Brignano e molti altri.

Proietti al cinema

Gigi Proietti ha lavorato con grandi registi del calibro di Monicelli, Scola e Altman. Tra i suoi film più rinomati ci sono:

  • 1970 – Brancaleone alle Crociate – regia di Mario Monicelli, è il seguito dell’Armata Brancaleone dove Vittorio Gassman interpreta un cavaliere in viaggio verso la Terra Santa per conquistare il Santo Sepolcro e Gigi Proietti è Pattume, un penitente che ha commesso un peccato talmente brutto da non poter essere nominato
  • 1973 – Tosca – regia di Luigi Magni, versione cinematografica dell’opera omonima con Proietti nel ruolo del pittore Cavaradossi e Monica Vitti come protagonista.
  • 1976 – Febbre da Cavallo – regia di Steno, è il film che consacra la carriera cinematografica di Proietti e di Enrico Montesano. Racconta di 3 amici dediti alle scommesse ippiche e Proietti interpreta il personaggio di Bruno “Mandrake” divenuto talmente popolare da essere entrato nel gergo comune.
  • 2008 – Un’estate al mare – regia di Carlo Vanzina, Proietti interpreta un attore che deve sostituire l’interprete del conte Duval ne La signora delle Camelie tra malintesi ed equivoci che creano un divertente siparietto.
  • 2017 – Il premio – regia di Alessandro Gassman, Proietti recita nei panni di un anziano scrittore in partenza insieme al figlio (interpretato dallo stesso Gassman) per ritirare un premio Nobel.

Il successo televisivo

Gigi Proietti ha prestato la voce a numerosi personaggi tra cui Gatto Silvestro (insieme a Loretta Goggi che doppiava Titti), Sylvester Stallone (è sua la voce del primo Rocky quando grida il celebre:”Adriana!”), Marlon Brando (Riflessi in un occhio d’oro), Kirk Douglas, Charlton Heston, Robin Williams (Alladin).

Dopo alcuni interventi televisivi minori come la conduzione di Fantastico 4 nel 1983, Club ’92 e la regia della sitcom Villa Arzilla, nel 1996 arriva il boom televisivo con il Maresciallo Rocca. La fortunata serie in onda su Rai 2 ottiene il record di ascolti, tanto da battere il Festival di Sanremo con 16 milioni di telespettatori incollati allo schermo per l’ultima puntata.

Il Globe Theatre e la vicenda del Brancaccio

Nel 2003 per volontà di Gigi Proietti (a cui viene affidata la direzione artistica) e grazie alla Fondazione Silvano Toti si costruisce a Roma il Silvano Toti Globe Theatre, un teatro che ricostruisce filologicamente il Globe Theatre di Londra, il più famoso teatro del periodo elisabettiano costruito in legno massello di rovere francese.

Nel 2007 gli viene tolta la direzione artistica del Brancaccio in favore di Maurizio Costanzo e questa decisione scatena una vera e propria rivolta popolare tanto che in seguito a una raccolta firme in solidarietà a Proietti, Maurizio Costanzo fa un passo indietro ma Alessandro Longobardi, che rappresenta la proprietà del teatro rifiuta di lasciare la direzione a Proietti che lascia il Brancaccio e si trasferisce al Gran Teatro Tor di Quinto.

Nel 2013 pubblica con Rizzoli la sua autobiografia Tutto sommato qualche cosa mi ricordo (per leggere un estratto clicca qui).

La poesia dedicatagli da Pierfrancesco Favino

Oggi Pierfrancesco Favino ha pubblicato su Instagram una poesia dedicata a Gigi Proietti:

Però ‘n se fa così, tutto de botto.
Svejasse e nun trovatte, esse de colpo a lutto.
Sentì drento a la panza strignese come un nodo
Sape’ che è la mancanza e nun avecce er modo
de ditte grazie a voce pe’ quello che c’hai dato
pe’ quello che sei stato, perché te sei inventato
un modo che non c’era de racconta’ la vita
e ce l’hai regalato così un po’ all’impunita,
facendo crede a tutti che in fondo eri normale,
si ce facevi ride de quello che fa male,
si ce tenevi appesi quando facevi tutto,
Parla’, balla’, canta’, pure si stavi zitto.
Te se guardava Gi’, te se guardava e basta
come se guarda er cielo, senza vole’ risposta.

All’angeli là sopra faje fa du risate,
ai cherubini imparaje che so’ le stornellate,

Salutece San Pietro, stavolta quello vero,
tanto gia’ ce lo sanno chi è er Cavaliere Nero.


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