Morto Cesare Romiti storico AD della Fiat

E’ morto a 97 anni Cesare Romiti, uno dei più noti dirigenti italiani il cui nome è associato alla Fiat e agli scontri sindacali negli anni 80.

Nato a Roma nel 1923, Cesare Romiti è un esempio di dirigente che viene da una famiglia romana modesta (il padre era impiegato alle poste) e riesce a conquistare l’imprenditoria del Nord facendosi strada a Torino e Milano.

La sua carriera in rapida ascesa comincia quando, dopo la laurea in Economia a pieni voti ottenuta studiando di notte e lavorando di giorno, all’età di 24 anni viene assunto dal gruppo Bombrini Parodi Delfino specializzato in produzioni militari e del quale diventa direttore finanziario e lavora a fianco di Mario Schimberni: il futuro presidente della Montedison.

Nel 1968, in seguito a una fusione con la società Snia Viscosa, assume la carica di direttore generale di Snia BPD e nel 1970 ricopre lo stesso ruolo stavolta per Alitalia.

In questo periodo stringe amicizie importanti come quella con Enrico Cuccia, patron di Mediobanca, che appoggerà il suo ingresso in Fiat.

Il suo nome è legato in particolare alla Marcia dei quarantamila e a un periodo di durissime lotte sindacali tra la Fiat che nel 1980 annunciò il licenziamento di oltre 14mila lavoratori e Cgil e il Partito Comunista di Enrico Berlinguer che difendevano i lavoratori.

Durante gli scontri lo stabilimento di Mirafiori rimase chiuso per oltre un mese e il 14 ottobre 1980 a Torino scesero in piazza appunto 40mila dipendenti della Fiat per protestare contro la riorganizzazione aziendale. Pochi giorni dopo la marcia si trovò un accordo e la Fiat ritirò i licenziamenti pur confermando la cassa integrazione a zero ore per 22mila dipendenti.

Cesare Romiti differenziò le attività della Fiat acquisendo società come Alfa Romeo, Toro Assicurazioni e alcune quote di Montedison. Lasciò la Fiat nel 1998 dopo 24 anni per diventare presidente di RCS dove rimase in carica fino al 2004.


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