La diffusione della pandemia da Coronavirus ha reso le mascherine ed altri dispositivi di protezione personale un oggetto della quotidianità. Uno stravolgimento delle abitudini sociali resosi necessario per poter proteggere la popolazione in attesa di trovare una soluzione definitiva al problema. In commercio sono presenti diverse tipologie di mascherine partendo da quelle chirurgiche fino ad arrivare alle FFP2 e FFP3 senza dimenticare le KN95. Mascherine differenti che vengono realizzate con metodologie ben distinte e soprattutto con l’utilizzo di materiali che offrono una protezione che varia anche in maniera significativa. Scopriamo nel dettaglio le caratteristiche della singola tipologia di mascherina e le differenze sostanziali tra un modello e l’altro.
La mascherina quale principale dispositivo di protezione individuale
La mascherina è il principale dispositivo di protezione individuale che ormai il Governo e il Ministero della Salute raccomanda, e spesso obbliga, di utilizzare per mettersi al riparo dal possibile contagio. Le mascherine sono peraltro molto importanti in questa fase storica in virtù delle caratteristiche di questo virus che si dimostra estremamente contagioso. Le mascherine vanno utilizzate nei locali chiusi, negli ambienti sanitari, ma anche all’interno di quelli domestici in quanto è stato dimostrato come, nelle ultime settimane, la diffusione del contagio stia venendo all’interno delle famiglie. Tuttavia, da sola la mascherina non assicura una protezione totale dal contagio ed ecco perché è necessario avere un atteggiamento prudente e soprattutto assolvere ad altre semplici operazioni quali il lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone oppure con l’utilizzo di detergenti specifici a base di alcool, coprire il naso e la bocca anche con un fazzoletto quando si starnutisce ed evitare di toccarsi gli occhi prima di aver lavato abbondantemente le proprie mani.
Le mascherine chirurgiche
In commercio esistono diverse tipologie di mascherine che in virtù delle specifiche caratteristiche sono più adatte per un utilizzo piuttosto che per un altro. Quelle maggiormente diffuse ed utilizzate sono le cosiddette mascherine chirurgiche che fino a qualche tempo fa, venivano soltanto indossate da personale medico durante un intervento chirurgico oppure durante una terapia che richiedeva massima attenzione. Le mascherine chirurgiche sono monouso e sono realizzate attraverso una sovrapposizione di strati realizzati in materiali specifici. Il processo della realizzazione è quello di fusione a caldo e sono dotate anche di elastici per poter essere fissate sul viso. Sono molto utili per proteggere le persone circostanti, ma non prottegono l’indossatore nei confronti di situazioni similari all’aerosol. Il loro utilizzo è raccomandato per la popolazione nel caso ci si trovi in un luogo non affollato e non contaminato. Entrando maggiormente nel merito, le mascherine chirurgiche prevedono uno strato interno realizzato in polipropilene che permette di catturare l’umidità espulsa con la respirazione e di lasciare asciutto il viso. Poi c’è uno strato intermedio sempre in polipropilene ma di un altro tipo, che permette un enorme potere filtrante. Infine, uno strato esterno solitamente in tnt che ha uno scopo idrofobo per garantire un’ottima resistenza ai liquidi.
Le mascherine FFP2, FFP3 e KN95
Si possono acquistare all’interno di farmacie oppure di negozi specializzati altre tipologie di mascherine che permettono di proteggersi e quindi contrastare il contagio da Coronavirus. In particolare si parla di dispositivi di protezione personale con azione filtrante in quanto sono state progettate per proteggere l’indossatore anche da aerosol finissimi oltre che dalle classiche goccioline che vengono rilasciate nell’aria ad esempio quando una persona parla oppure starnutisce. Le mascherine filtranti sono di diverse tipologie ed in particolare si possono acquistare mascherine filtranti KN95 FFP2 che hanno una capacità di filtrare maggiore del 95% delle particelle con diametro di 2,5 micron. Inoltre ci sono le mascherine FFP3 che hanno un filtraggio addirittura superiore al 98% sempre rispetto alle particelle con diametro di 2,5 micron. Infine ci sono le mascherine KN95, FFP2 e FFP3 con valvola di espirazione.
Le mascherine con valvola di espirazione
C’è una sottile ma importante differenza tra le mascherine FFP2, FFP3 e KN95 con oppure senza valvola di espirazione. La presenza di questa valvola non incide sulla capacità filtrante del dispositivo di protezione, ma permette all’indossatore di avere un maggior comfort, il che è importante soprattutto se bisogna indossare la mascherina per un lungo periodo di tempo magari per impegni di lavoro. Il principio di funzionamento sul quale è basata prevede la capacità di espellere l’aria calda il che evita il formarsi sia dell’umidità che della condensa. Tuttavia se da un lato questo risulta molto importante per aumentare il comfort, dall’altro questo genere di dispositivo rappresenta un possibile pericolo per le persone che circondano l’indossatore. Infatti la presenza della valvola consente alle particelle di fuoriuscire e eventualmente anche di contagiare le persone. Da un punto di vista tecnico le mascherine filtranti dispongono di uno strato esterno in polipropilene per isolare il dispositivo dai liquidi e dalle particelle di grandi dimensioni. A questo si va ad aggiungere una superfice filtrante che può essere composto da due o quattro strati realizzati in TNT. Inoltre, prima della parte più interna che deve essere per forza di cose realizzato con un materiale delicato per non permettere l’insorgere di situazioni allergiche, c’è anche uno strato filtrante elettrostatico che raccoglie le particelle di polvere più piccole. Solitamente le mascherine filtranti con o senza valvola di espirazione vengono utilizzate da personale medico per aumentare il loro grado di protezione. La scelta viene comunque diversificata in virtù della situazione specifica.
Il corretto utilizzo delle mascherine
A prescindere dalla specifica tipologia di mascherina che si vuole indossare e per proteggere se stessi e le persone che ci circondano, è necessario utilizzare correttamente il dispositivo per non commettere degli errori che potrebbero rivelarsi cruciali. Innanzitutto, le mascherine sono monouso per cui al termine del loro utilizzo devono essere immediatamente gettate nell’immondizia. Quando le si va ad indossare bisogna posizionarle al meglio affinché riescano a coprire sia la bocca che il naso. Durante i momenti in cui vengono indossate, non bisogna mai toccare con le mani la parte esterna delle mascherine ossia lo strato a contatto col virus evitando anche di strofinarsi gli occhi oppure di toccarsi il volto. Quando invece le si va a togliere bisogna prenderle per gli appositi laccetti e quindi riporle direttamente nell’immondizia. Una volta tolte e gettate le mascherine, è necessario lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone oppure con utilizzo di un detergente a base di alcool. Con questi semplici ma importanti accorgimenti sarà possibile azzerare il rischio di contagio.