Sui social non si parla d’altro, meme virali stanno intasando il web: LOL è diventato un successo incredibile in poco più di una settimana dal rilascio sulla piattaforma.
Ma cos’è LOL e perché ha funzionato così tanto?
LOL è un acronimo che significa “Laughing Out Loud” (ridere rumorosamente) o “Lots Of Laughs” (molte risate) che gli habitué del web usano dalla notte dei tempi.
LOL è anche un reality di Amazon Prime Video in sei puntate.
Il format è giapponese (incredibile, vero?) e l’idea è questa: 10 concorrenti, 10 comici per l’esattezza, sono chiusi in una stanza per 6 ore e nessuno di loro deve ridere.
The last man standing porterà a casa 100mila euro da devolvere in beneficienza.
Per vincere, ovviamente, ognuno di loro dovrà cercare di far ridere gli altri, eliminandoli.
Ma far ridere un comico è un compito arduo, ed è per questo che LOL è geniale.
I protagonisti
I 10 comici in gara sono controllati dall’occhio vigile di Mara Maionchi e Fedez (e dalle tantissime telecamere piazzate ovunque), che dalla “control room” si assicurano che nessuno di loro rida. Vietate le smorfie, vietati gli accenni di sorriso, vietato anche estraniarsi dalla gara e non partecipare attivamente: pena l’ammonizione.
Elio, Lillo, Caterina Guzzanti, Angelo Pintus, Frank Matano, Ciro e Fru dei The Jackal, Katia Follesa, Luca Ravenna e Michela Giraud sono i 10 concorrenti.
Perché guardare LOL
Perché non è il solito programma comico. Non riderete per delle battute studiate a tavolino, riderete come si ride tra amici.
Vi divertirete, davvero.
Perché per far ridere un comico ce ne vuole, ed i comici lo sanno. Non ridono per la battuta costruita, perché è il loro mestiere: sanno già dove l’altro andrà a parare con uno sketch. L’unico modo per far ridere un comico è coglierlo alla sprovvista.
Si assiste perciò alla fiera del nonsense: versi, imitazioni, battute volgari, utilizzo di oggetti di scena che fanno rumore.
Insomma, perché dovreste guardare LOL?
Per vedere Frank Matano che crea un supereroe senza il minimo senso, nessuno lo capisce: come dice Elio “se vuoi far strada nel mondo comico bisogna essere scemi, e lui è veramente scemo!”. Porta un oggetto che non fa ridere nessuno, solo lui: lo usa e rischia di ridere. Davvero, solo lui!
- Per Lillo, il suo indimenticabile Posaman e la sua barzelletta sugli asterischi
- Per Elio a 360°: entra nella stanza. E già questo dovrebbe bastare, perché come è vestito ci conferma che da lui vedremo grandi cose. Con quella sua espressione impassibile si prodiga in pezzi memorabili. Il suo tip tap ed il suo “ehi ehi ehi” in un microfono valgono tutta la serie.
- Per il Cannavacciuolo di Pintus, e la sua spontaneità.
- Per capire tutti i meme che girano sul web in questi giorni.
- Per tornare bambini: ricordate quando eravate in classe, guardavate il compagno e ad entrambi veniva da ridere ma non potevate sbottare in una sonora risata? E allora vi trattenevate, cercavate di nascondervi sotto il banco, tossivate, vi davate i pugni sulla gamba per trattenervi? Ecco, vedrete 10 adulti in quella condizione per 6 puntate. E vi assicuro, è divertente.