La pubblicità sul vaccino anti-covid di Tornatore

Su richiesta del Commissario Arcuri, preposto come figura straordinaria per l’emergenza-Covid, il famoso regista Giuseppe Tornatore ha ideato e diretto un efficace spot finalizzato a promuovere la diffusione della campagna vaccinale.

Primo di quattro spot inerenti a questa tematica, La stanza degli abbracci, che è stato girato con la collaborazione del musicista Nicola Piovani, ha una durata di pochi minuti, durante i quali l’emozione e il coinvolgimento emotivo degli spettatori è particolarmente tangibile.

Impatto emotivo della Stanza degli Abbracci


Durante i lunghi mesi della pandemia, peraltro non ancora superata, uno dei problemi maggiormente subiti dalle persone è stato senza dubbio quello del distanziamento sociale che ha implicato l’eliminazione dei contatti interpersonali.

Nello spot è visibile una donna anziana a cui si avvicina una ragazza, la figlia, che la guarda con apprensione e malinconia. Le due figure sono separate da un telo di plastica trasparente molto ampio, che si muove armoniosamente sospinto da correnti d’aria.

Dal punto di vista scenografico, l’impatto emotivo di questa scena è decisamente molto potente poiché il desiderio del contatto fisico traspare in maniera inequivocabile dall’espressione dei volti.

La mimica facciale, soprattutto della persona anziana, esprime infatti un calibrato mix di desiderio, di paura e di tristezza, unito al rimpianto di non aver sfruttato precedentemente (quando il Covid ancora non c’era) troppe occasioni per abbracciarsi.

È proprio l’abbraccio a diventare simbolicamente l’aspetto più discriminante della pandemia, durante cui le esternazioni affettive sono state praticamente vietate.

Il ruolo del telo di plastica è ambivalente dato che da un lato funge da separazione insuperabile, ma d’altro lato la sua trasparenza lo rende più facilmente accettabile.
Nel corso dello spot, esso man mano vola via, scoprendo le espressioni dapprima stupite e poi sempre maggiormente soddisfatte delle due donne.

Il coinvolgimento psicologico dello spettatore subisce una progressiva intensificazione, derivante dall’introduzione del concetto di speranza, ben visibile sui visi delle protagoniste.

Nel complesso si può affermare che, ancora una volta, l’arte del regista si è tradotta nella creazione di una sequenza di immagini commoventi e poetiche, difficilmente dimenticabili.

Significato dello spot di Giuseppe Tornatore


Il significato di questo spot è riconducibile soprattutto alla frase che la madre dice alla figlia: “bisogna volersi bene”. Questa affermazione, che può essere interpretata in molti modi, in realtà è finalizzata alla campagna vaccinale che viene presentata come l’unico modo per prendersi cura di sé.

Attualmente vi sono pareri contrastanti sull’impiego del vaccino, in parte derivanti dai protocolli di sperimentazione che, per cause di forza maggiore, sono stati piuttosto rapidi.

Il regista, già premio Oscar, ha voluto intenzionalmente concentrare l’attenzione del pubblico su una frase breve e significativa, che possa arrivare direttamente a colpire emotivamente e razionalmente. Il vocabolo “bisogna” è stato scelto appositamente per indicare una necessità oggettiva, collegata appunto al vaccino, considerato come la sola possibilità di salvezza.

L’espressione “volersi bene”, d’altra parte, contribuisce a sottolineare come soltanto con un approccio positivo (e non certo negazionista) è possibile cercare di superare questa gravissima emergenza.

Un aspetto di estrema rilevanza è costituito poi dal sollevamento del telo di plastica che, oltre ad offrire una visuale più nitida delle due protagoniste che finalmente possono guardarsi negli occhi senza nessuno schermo, consente di pensare positivo.

Le barriere e le separazioni fisiche e psichiche che hanno caratterizzato la pandermia sembrano dunque destinate a scomparire, a patto di seguire la strada giusta, che è appunto quella della vaccinazione.

Messaggio dello spot La stanza degli Abbracci


Il messaggio che Giuseppe Tornatore ha voluto trasmettere al pubblico è senza dubbio confortante, ma nello stesso tempo molto incisivo. Il suo scopo è infatti quello di condurre lo spettatore attraverso un percorso emotivo (l’abbraccio) fino a una decisione razionale (la vaccinazione).

La campagna vaccinale può considerarsi un terreno minato dato che molte persone non sono del tutto convinte della sua efficacia e nello stesso tempo sono spaventate dalle eventuali controindicazioni.

Un approccio di tipo impositivo potrebbe rivelarsi controproducente e pertanto il regista ha preferito servirsi dei sentimenti, enfatizzando il desiderio di riprendere i contatti fisici da troppo tempo eliminati. Puntando sulla profondità del legame madre-figlia, sull’impatto dell’età avanzata e sulla prospettiva di un futuro ancora contraddistinto da altre separazioni (il telo di plastica), lo spot è riuscito a comunicare un messaggio molto chiaro, ma anche pienamente condivisibile.


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