Ambientato in una Torino borghese e post-rivoluzionaria, questo romanzo di Lidia Ravera descrive il rincontro di un gruppo di ex-compagni ormai adulti e sopravvissuti alle lotte studentesche degli anni ’70.
La protagonista Alexandra, un tempo chiamata “la gnomina dei boschi” è rimasta una creatura fragile e misteriosa che vive in solitudine nella vecchia casa piena di ricordi dove abitava da studentessa e si prende cura degli ospiti di un centro anziani. L’arrivo in città del suo primo amore Carlo, ormai diventato un famoso direttore d’orchestra di Los Angeles, la riporta indietro nel tempo a ricordi dolorosi di un passato sempre presente tanto da decidere di ricontattare i vecchi compagni pur di non rimanere da sola con lui e con i loro vecchi fantasmi.
A quella cena Carlo non si presenterà.
Il suo arrivo non ha risvegliato ricordi e sentimenti forti solo nel cuore di Alexandra ma anche in quello di Angelo. Operaio in cassa integrazione che Carlo, quando era ancora il giovane e rampante leader del movimento studentesco aveva ammaliato con ideali e sogni di un futuro migliore. Un futuro che Angelo non ha mai avuto, intrappolato in un passato incompiuto e nel ricordo di una gloria ormai sfumata.
Lidia Ravera ripercorre l’amarezza degli adulti che hanno tradito i propri sogni e gli ideali di gioventú dipingendo un gruppo di nostalgici ormai tramontati: chi da sostenitore del proletariato è diventato imprenditore, chi, come Carlo, ha seguito le orme del padre un tempo tanto criticato, chi è rimasto da solo e chi si è condannato a una vita marginale non riuscendo ad adattarsi a una società in evoluzione.