“Mai come in questo momento il nostro viso è stato sotto riflettori, e anche le persone più comuni sono state protagoniste di una sorta di Grande fratello del lockdown”, spiega il chirurgo estetico ed esperta di moda e bellezza, Monica Gabetta Tosetti che sottolinea che sono sempre di più i giovani soprattutto adolescenti, che si rivolgono a medici o chirurghi estetici con la richiesta di poter avere il viso, la pelle o i lineamenti, trasformati come fa un App o un filtro. Per gli adolescenti questa esigenza è diventata un problema, dietro cui si celano addirittura degli atti di cyberbullismo. Si chiama “dismorfia da Snapchat” l’ossessione a ricorrere alla chirurgia per somigliare alle immagini modificate digitalmente con snapchat e altri filtri e applicazioni di fotoritocco ed è stato citato come disturbo nell’articolo “Selfies—Living in the Era of Filtered Photographs.” pubblicato da JAMA Facial Plastic Surgery il 15 Novembre 2018. D’altra parte sono sempre di più le app che consentono di visualizzare un’anteprima dei risultati di un ritocco chirurgico: i cosiddetti “simulatori di chirurgia plastica” in grado di modificare anche il corpo e di giocare a immaginare i risultati di un’operazione chirurgica e riducendo il passaggio dalla fantasia alla realtà. In conclusione se prima ci si operava per somigliare a delle celebrità, ora la nuova tendenza è di ricorrere al bisturi per somigliare alla versione ritoccata di se stessi. |
Fonte: ComunicatiStampa.net