Come funzionano le elezioni americane

Le elezioni americane da sempre interessano tutto il mondo visto il peso politico del ruolo di Presidente degli Stati Uniti. Ma non tutti hanno ben chiaro il meccanismo con il quale avviene l’elezione. Ecco perciò tutti i dettagli in merito alle elezioni americane e al loro funzionamento.

Il sistema elettorale statunitense


Bisogna chiarire che gli Stati Uniti hanno un sistema elettorale maggioritario, ovvero in cui ogni singolo Stato conta e soprattutto assumono una certa importanza i rapporti di forza. Ciò comporta che il peso di ognuno è anche superiore, per certi versi, al voto di ciascun elettore. Questo sistema elettorale è stato creato verso la fine del 1700 e ancora oggi mantiene un’organizzazione ben precisa per arrivare ad eleggere quella che è considerata la persona più potente al mondo, cioè il Presidente degli Stati Uniti d’America. Può presentare, secondo alcuni, dei lati particolarmente controversi. Uno dei principali riguarda i voti postali che non vengono sempre contati entro la fine degli spogli. Il che vuol dire che per la proclamazione del Presidente degli Stati Uniti potrebbero volerci più giorni del previsto.

L’Electoral College: un meccanismo basilare


Ogni cittadino di ciascuno dei 50 Stati degli Stati Uniti d’America, è chiamato a votare il nuovo presidente il primo martedì dopo il primo lunedì di novembre. Inoltre la votazione riguarda anche l’elezione della Camera dei Rappresentanti e di un terzo del Senato. Tutte queste sono figure cruciali da un punto di vista politico, anche perché orbitano costantemente attorno al presidente. Ogni Stato ha un suo peso, in base all’assegnazione del sistema elettorale. Si tratta dei voti elettorali: quelli totali che i candidati devono dividersi sono 538. Per arrivare alla presidenza dunque il candidato vincente deve ottenere 270 voti elettorali. Il numero di voti elettorali di ciascuno Stato viene stabilito in base al numero di deputati di quello Stato, ovviamente sempre in proporzione con la popolazione. Oltre al numero dei senatori, generalmente non più di 2 per Stato, Il funzionamento delle elezioni americane prevede un meccanismo molto simile a tante grandi elezioni uninominali: il candidato presidente che abbia preso più voti in ogni Stato, ottiene tutti i voti elettorali di quella stessa zona. Per esempio, ammesso che un candidato vinca in California, vorrebbe dire che ottiene tutti i 55 rappresentanti di questo Stato. I voti elettorali perciò si sommano mano a mano che avanza lo spoglio di ogni singolo Stato. A causa dei fusi orari presenti tra una zona e l’altra degli Stati Uniti, in ogni caso la chiusura delle urne è prevista in orari diversi. Ma la procedura di spoglio avviene in maniera estremamente precisa ed effettuando i calcoli in maniera meticolosa.

Alcune eccezioni nelle elezioni americane


Non tutti conoscono un paio di eccezioni in questo particolare meccanismo elettorale, ovvero il Maine e il Nebraska. Sì perché ogni Stato può scegliere la propria legge elettorale, così come previsto dalla legge americana. Il Nebraska elegge 5 grandi elettori, mentre il Maine 4. Questo comporta che due grandi elettori vengano assegnati al candidato con più voti a livello statale, altri 2 o 3 invece vanno al candidato più votato a livello delle circoscrizioni elettorali che formano lo Stato. Storicamente comunque il risultato è sempre stato che lo stesso candidato abbia conquistato tutti i voti elettorali di questi due Stati. Casi particolari si sono verificati nel 2008, quando 4 voti del Nebraska andarono a McCain e 1 solo al vincente Obama, e nel 2016, quando 3 voti del Maine andarono alla Clinton, mentre 1 solo al vincente Trump.

I grandi elettori e il ruolo nelle elezioni


Tra le figure cruciali delle elezioni americane, non si può fare a meno di parlare dei grandi elettori. Vale la pena precisare infatti, che da un punto di vista formale si può dire che sia il Presidente che il Vice degli Stati Uniti sono eletti con un sistema indiretto. Ciò vuol dire che non è il popolo direttamente a sceglierli. Nel concreto, con il voto, i 538 voti elettorali corrispondono ai 538 rappresentanti, ovvero i grandi elettori, che hanno promesso un sostegno ad un candidato specifico. Ciò significa che i 270 voti del vincente rappresentano 270 grandi elettori. Ecco perché questi hanno un’importanza cruciale ai fini della proclamazione del vincitore delle elezioni americane. Anche perché il grande elettore voterà sicuramente il candidato che ha promesso di sostenere.


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