Tutti conosciamo bene Jo Squillo, la cantante italiana nota ai più per la sua carriera tra gli anni ’80 e gli anni ’90.
Ma siamo davvero sicuri di aver capito chi è suo marito?
Gianni Muciaccia, sposato con la showgirl a cui è legato dagli anni ’80, non è il conduttore di Art Attack, con cui viene spesso confuso per un caso di omonimia (il conduttore è Giovanni Muciaccia).
Chi è Gianni Muciaccia
Gianni Muciaccia ha iniziato la sua carriera a fine anni ’70 formando la band Kaos rock, che non ha particolare fortuna e si scioglie pochi anni dopo. Negli stessi anni, nella scena musicale milanese c’era anche Jo Squillo con il suo gruppo Kandeggina Gang.
I due non hanno avuto la stessa fortuna: Jo vede decollare la sua carriera da lì a poco, fino ad arrivare addirittura a portare Siamo donne sul palco dell’Ariston assieme a Sabrina Salerno, mentre la carriera musicale del marito si interrompe presto – nonostante un nuovo tentativo con un’altra band, i New Wave.
Gianni scende dal palcoscenico e rimane dietro le quinte: diventa direttore artistico e produttore discografico ed inizia a lavorare con moltissimi artisti (tra cui, ça va sans dire, con sua moglie).
Gianni ha lavorato anche come regista, ideando assieme a Jo il programma televisivo TV moda.
La moda
Jo Squillo è da sempre anche esperta di moda, si è recentemente presentata nella trasmissione di Amadeus I soliti ignoti con un look luminoso, che di certo non è passato inosservato. Recentemente ha anche lanciato la sua linea di abbigliamento.
È proprio vero che oltre le gambe c’è di più: cantante, showgirl, conduttrice, stilista: Jo Squillo è decisamente una delle donne più eclettiche del panorama televisivo in Italia.
È proprio il brano Siamo donne ad esser stato al centro di alcune polemiche recentemente. La Squillo aveva infatti criticato Amadeus per la sua esibizione a San Remo insieme a Fiorello, in cui i due avevano duettato imitando lei e Sabrina Salerno.
“Se si fossero vestiti da drag queen almeno sarebbe stato uno spettacolo, non basta una parrucca per cantare quella canzone, per cantare quella canzone ci vuole cultura”.
A quanto sembra però, questa scaramuccia è già acqua passata.
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